Da qualche parte aveva letto che ‘le persone sono come una biblioteca aperta, e’ bello leggerle’. Spesso si era emozionato nel leggere quel tipo di racconti, emozioni intense fragili, dense, calde e sole. Molte storie, però, appartenevano a diari con lucchetti ben chiusi, oppure chiusi a metà. Alcuni di essi per quanto intensi, affascinanti e onesti, si interrompevano a meta’ presentando dei sigilli che lasciavano a bocca aperta e con molte domande. Qual è il bisogno di un lucchetto? Tengono al sicuro cosa: segreti o emozioni preziosi e pudiche? Perché il racconto si interrompe a metà? Quale evento ha devastato l’altra meta o non ne permette la fluidita? Quei saluti costanti a sconosciuti erano la stereotipia per autosostenersi in quell’interruzione necessaria ma insipportabile? ….rdn