Benvenuta felicità

Aveva messo da parte, in fondo all’ angolo più remoto, la sua parte melanconica e dopo aver spolverato e ripulito scrostando ogni timore, fece spazio ad una esagerata felicità, impulsiva, esaltante e immotivata….. felicità.
Il mondo visto da quella prospetttiva appariva come un gran bel tavolo da giuoco semplice e divertente, senza pedine ma carte fluenti da giocare e rigiocare senza remore alcuna, ma con la sana adrenila che faceva sentir vivo e rinnovava di continuo il senso di quella felicità perenne che continuamente gli esplodeva dentro.
Era più volte tentato a chiedersi il perché, ma decise che era inutile e che poteva solo accogliere uno stato d’ animo così stimolante e che, questa, poteva essere la sola risposta giusta.
La felicità andava vissuta, sentita in ogni angolo del proprio corpo, era vita, vita piena …. finalmente.
Un cieco voleva essere, niente poteva più turbare la sua felicità, era lui stesso felicità e lui stesso era l’equilibrio da cui ne scaturiva, senza occhi, senza giudizio, poteva godersi se stesso in tutte le sfaccettature.
Ora, finalmente, poteva sbagliare, anche questo diventava felicità;
Ora, finalmente, i suoi gesti, i suoi modi, lassa voce, i suoi capelli, il suo modo di camminare, di mostrarsi, diventavano felicità;
Ah benvenuta odiosa, invidiata, osteggiata e ora amata felicità….rdn

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Photo: felicità…

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