Era pienamente preso da una sensazione straordianria di pieno riconoscimento di se stesso. Per anni lo avevo ricercato altrove ed ora dopo tanto distrarsi per non sentire la tristezza, si sentiva riconosciuto. Era lui che si riconosceva, conosceva finalmente le modalità tramite cui poteva sentirsi di essere riconosciuto da se stesso. Un’altra convinzione nacque di conseguenza: sapeva perfettamente di avere dei bisogni, delle ‘esigenze’; in quanto soggetto riconosciuto, era anche esigente. Tali esigenze non erano quelle di un tempo, che lo rendevano rigido, chiuso verso chiunque fosse diverso, non rientrasse nei suoi modi di essere al mondo. Le sue esigenze erano tutt’altro, forse piu pratiche, meno ‘perverse’, riguardavano, quindi, l’esterno. Oggi cercava delle cose ben precise, come, per esempio, qualche anima che accendesse una candela in quel preciso istante in cui anche lui lo desiderava. Chiamatela sintonia, feeling, per lui era un forma di riconoscimento del esistere per qualcuno. Sapeva bene, però, che in quel preciso momento non era in grado di poter essere accolto e riconosciuto in questa modalità ‘assoluta’ e alla domanda di una sconosciuta, venuta da molto lontano: vuoi una relazione? Lui rispose un secco no, convinto più che mai di quella risposta. ‘Per ora’, disse, ‘in questo preciso momento non credo che ci sia una persona che mi possa riconoscere’ continuo’. La sconosciuta un po’ delusa da quella risposta che non lasciava alcun dubbio, sorrise muovendo le labbra dolcemente, quasi come se volesse replicare ma il fiato non fu così deciso da mettere suono, abbasso’, quindi, lo sguardo e quando lo rialzò scoppio in una risata leggera, leggera…..rdn
Foto: Barcellona