Fluidità….

Era molto stanco di sentirsi dire da tanti “io sono”, “io non posso essere altro”. Lui aveva ben capito capito che la vita ci porta a continue trasformazioni, “oggi non saremo mai come ieri” diceva. Era convinto che saremmo potuti essere chiunque in qualsiasi momento: belli, brutti, etero, gay, bianchi, neri, gialli, buoni e cattivi, stupratori e ossessionati del rispetto. Le etichette di razza, di identità sessuale, di caratteristiche personali, politiche, servivano socialmente a rassicurare, a proteggere; erano dei vetri di protezione contro ogni paura, pregiudizio e guai a tirare le pietre. Lui era sicuro solo di non voler più essere una bugia, un’alternativa, un treno di passaggio da cui salutare, un bisogno, un perditempo. Era diventato reale per sé e lo pretendeva anche dal mondo, desiderava, ora, e voleva essere un desiderio….del mondo, nel mondo…rdnDSC04854

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